La donna di governo, Venezia, Zatta, 1794

 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Strada pubblica.
 
 LINDORA e RIDOLFO
 
 Lindora
 
535   Fermati, dico.
 
 Ridolfo
 
 Lasciami andare.
 
 Lindora
 
 Non mi scappare.
 
 Ridolfo
 
 Che vuoi da me?
 
 Lindora
 
    De’ cento scudi
540la parte mia.
 
 Ridolfo
 
 Lasciami stare
 per cortesia.
 
 Lindora
 
 Sei un ingrato.
 
 Ridolfo
 
 Son disperato.
 
 Lindora
 
545Che! Gli hai giocati?
 
 Ridolfo
 
 Sì, sono andati.
 
 a due
 
 Ah maledetta
 la mia disdetta.
 Mi sento rodere,
550non posso star.
 
 Lindora
 Subito a mia sorella
 lo vado a raccontar.
 Ridolfo
                                      Ah no, fermate,
 non mi precipitate.
 Lindora
                                      Eh ch’io non voglio,
 per causa d’un birbone,
555discapitar nell’interesse mio.
 Sono povera anch’io; se Corallina
 tutto quel che può far lo fa per te,
 di pillucar non resterà per me.
 Ridolfo
 Ma voi siete ancor giovine.
560Perché un altro marito
 non procurate aver?
 Lindora
                                        Se avessi il modo
 certo che lo farei; ma senza dote,
 come ho da far?
 Ridolfo
                                Lindora, se voleste,
 troverei la maniera
565di formarvi la dote innanzi sera.
 Lindora
 Come? Come? Davver?
 Ridolfo
                                              Se vi dà l’animo
 persuader Corallina
 che subito mi sposi e che mi faccia
 padron della sua dote, un regaletto
570di duecento zecchini io vi prometto.
 Lindora
 Di duecento zecchini?
 Ridolfo
                                           E anche di più.
 Lindora
 Eh queste sono ciarle.
 Ridolfo
                                           Vi prometto
 di darvene trecento
 e di farvi son pronto un istrumento.
 Lindora
575Ma sarete poi buono? Con mia sorella
 farete buona vita?
 Ridolfo
                                    Sì, buonissima.
 Lindora
 Giocherete voi più?
 Ridolfo
                                       Non giocherò.
 Lindora
 Quand’è dunque così, le parlerò.
 Ridolfo
 Brava la mia Lindora!
580Ma fate presto, che per dirla ho fretta.
 Lindora
 Ehi razza maledetta,
 ricordati che voglio il mio danaro.
 Va’ a trovar il notaro.
 Ridolfo
                                         Vado subito.
 Lindora
 Poi fidati di me.
 Ridolfo
                                 Sì, non ne dubito. (Parte)
 
 SCENA II
 
 LINDORA e CORALLINA
 
 Lindora
585Per dir la verità, seicento scudi
 mi caverian d’affanni.
 Ecco qua Corallina.
 Corallina
                                      Cosa dite
 di quella impertinente di Rosalba?
 Ella ha avvisato il vecchio
590di tutto quel ch’è fra di noi passato
 e di Ridolfo in camera celato.
 Lindora
 Oh io, se fossi in voi,
 non la vorrei soffrir.
 Corallina
                                        Vuo’ vendicarmi,
 voglio con lei rifarmi. Il suo Fulgenzio
595ho mandato a chiamar. Da lei verrà
 e la vuo’ corbellar ma come va.
 Lindora
 Brava! Così mi piace; e il tuo Ridolfo
 non lo vuoi consolar?
 Corallina
                                         Come?
 Lindora
                                                         Il meschino,
 credilo, fa pietà. Se di te parla,
600gli cascano dagli occhi
 lagrime grosse come la gragnuola.
 Ascoltami, figliuola,
 non ti staccare dai consigli miei;
 certo, se fossi in te, lo sposerei.
 Corallina
605Ma voi non mi diceste
 tanto male di lui?
 Lindora
                                   Per lo passato
 era un poco sviato;
 gli piaceva giocar; ma egli è al presente
 un uom da ben, un giovane prudente.
 Corallina
610Vedi? Non te l’ho detto?
 Lindora
                                               Son pentita
 d’averne detto male. Or ti consiglio
 sposarlo immantinente.
 Corallina
 Ed il padrone che dirà?
 Lindora
                                              Niente.
 Senza ch’egli lo sappia,
615puoi far sugli occhi suoi
 tutto quel che vuoi. Dimmi, il buon vecchio
 non crede che Ridolfo
 sia mio marito?
 Corallina
                                È vero.
 Lindora
 Bene, facciam così. Fa’ che Fabrizio
620una stanza ci dia nella sua casa
 per Ridolfo e per me creduti sposi;
 egli di più non sa;
 se sia tuo, se sia mio non s’avvedrà.
 Corallina
 Brava, brava, sorella! Qualche volta
625tu ne sai più di me.
 Lindora
                                       Siamo figliuole
 tutte due di una madre. Ad avvisare
 vado Ridolfo ed un notar conduco,
 per far de’ tuoi sponsali l’istrumento.
 (E per la somma dei zecchin trecento). (Da sé)
 
630   Tu non sai che bel piacere
 sia l’aver lo sposo allato,
 io lo so, che l’ho provato
 e vorrei provarlo ancor.
 
    Un marito di buon cor
635ci consola, ci ristora,
 ci diletta, ci innamora;
 ah non v’è più bel piacer.
 
    Lo so, quest’è ver,
 si pena talor,
640si strepita ancor;
 ma il dolce martir
 compensa l’amor. (Parte)
 
 SCENA III
 
 CORALLINA, poi MOSCHINO
 
 Corallina
 È ver che mia sorella
 un consiglio mi dà che mi par buono
645secondo il genio mio; ma non vorrei...
 Moschino
 Eccomi di ritorno.
 Corallina
                                    E ben, trovasti
 Fulgenzio?
 Moschino
                       L’ho trovato.
 Corallina
 Che disse?
 Moschino
                       Di venir mi ha assicurato.
 Creduto ha il poveruomo
650che Rosalba l’inviti.
 Corallina
 Moschin vale un tesoro.
 Moschino
                                              Dite bene
 ma il povero Moschino,
 benché vaglia un tesor, non ha un quattrino.
 Corallina
 Mi dispiace che in tasca
655non ne ho presentemente.
 Moschino
                                                  Non importa,
 bastami che stasera in certo impegno,
 da cui sottrarmi non avrei potuto,
 Corallina, mi diate un po’ d’aiuto.
 Corallina
 Volontier; di’, che vuoi, che ti bisogna?
 Moschino
660S’ha da fare una cena in compagnia;
 vorrei per parte mia
 un cappone, un salame e due fiaschetti
 del miglior vin, che pel padron serbate,
 e vorrei due salviette e due posate.
 Corallina
665Due posate? Perché?
 Moschino
                                         Perché stassera,
 giacché ognun se la gode e si sollazza,
 vuo’ condurre ancor io la mia ragazza.
 Corallina
 Ah bricconaccio!
 Moschino
                                 Via, non dite male
 di quei che fan l’amore
 Corallina
670Hai ragione, dobbiamo
 compatirci l’un l’altro.
 Moschino
                                           Avrò il servizio?
 Corallina
 Tutto quello che vuoi ma con giudizio.
 Moschino
 Giudizio! Ci s’intende. Oh questa è vaga.
 Noi pensiamo a spassarci e il padron paga.
675Affé non veggo l’ora
 che venga sera e che il padron sen vada
 sollecito a dormir. Voglio andar subito
 a ritrovar la cara mia gioietta;
 che bella canzonetta
680che le voglio cantar!
 Corallina
                                       Si può sentire?
 Moschino
 Subito in un momento
 ve la voglio cantar con l’istromento.
 
    Cicetta cara, sì, ti voglio bene,
 mi sento per amor divenir pazzo,
685aspetto l’ora e l’ora mai non viene,
 deh moviti a pietà del tuo ragazzo.
 
    Oh che solazzo,
 bella cicetta,
 cara Ninetta,
690goder aspetto!
 Che bel diletto
 prova il mio cor!
 Uh quanto è dolce
 quel caro amor!
 
695   La mia cicetta a quel balcon non viene
 ed io là dentro col pensier solazzo;
 ascoltami, mio ben, che per te moro,
 ascoltami, mio ben, cicetta d’oro.
 
    Oh che ristoro!
700Che godimento!
 Che bel contento
 goder aspetto!
 Che bel diletto
 prova ilo mio cor!
705Uh quanto è dolce
 quel caro amor! (Parte)
 
 SCENA IV
 
 CORALLINA, poi FABRIZIO
 
 Corallina
 Contentezza di core
 è pur la bella cosa; in allegria
 vuo’ passarmela anch’io la parte mia.
 Fabrizio
710Oh oh, corpo di Bacco!
 Un’altra novità.
 Sempre fuori di casa. Ove si va?
 Corallina
 Vado dove mi pare.
 Fabrizio
                                       Impertinente!
 Si risponde così?
 Corallina
                                  Così rispondo.
 Fabrizio
715Presto, poffar del mondo,
 presto in casa, vi dico, e vuo’ sapere
 quando siete sortita e come fu... (Con isdegno)
 Corallina
 In casa vostra non ci vengo più.
 Fabrizio
 Perché? Che cosa è stato? (Con passione)
 Corallina
720Perché siete un rabbioso indiavolato.
 Fabrizio
 Ma vedo certe cose...
 che mi fan delirar.
 Corallina
                                     Siete una bestia;
 non vi posso soffrir.
 Fabrizio
                                       Come una bestia? (Con isdegno)
 Corallina
 Vi riscaldate e non si sa il perché.
725Se son qui, io son per voi.
 Fabrizio
                                                 Per me? (Placato)
 Corallina
 Alla vostra nipote
 penso di dar marito;
 mi ha proposto il partito
 d’un certo ser Agabito del Sole,
730vecchio con dei denari in quantità,
 che bisogno non ha di dote alcuna
 e sarebbe per essa una fortuna.
 Fabrizio
 Brava la mia ragazza!
 Andate, procurate;
735non lasciamo fuggir...
 Corallina
                                          Non mi seccate.
 Io non ci penso più.
 Fabrizio
                                       Via, Corallina,
 siate meco bonina. (Avvicinandosi)
 Corallina
                                      Andate via;
 ogni momento ci troviamo a queste.
 Fabrizio
 Vi domando perdon.
 Corallina
                                         Siete una peste.
 Fabrizio
740È ver.
 Corallina
               Non ho veduto
 un animal più fiero.
 Siete una bestia.
 Fabrizio
                                  È vero.
 Corallina
                                                  Un borbottone
 che non s’accheta mai.
 Fabrizio
 Uh maledetto sia quando parlai.
745Son così di natura;
 ma lo sapete quanto ben vi voglio.
 Corallina
 Non parla chi vuol ben con tanto orgoglio.
 Fabrizio
 Dite ben, compatitemi,
 via, non lo farò più.
 Corallina
750Se vi chiedo una grazia,
 mi direte di no?
 Fabrizio
                                 Che modo è questo
 di parlare con me? Ne dubitate? (Va in collera)
 Ora bestemmierei... No, perdonate. (Si cangia)
 Corallina
 (Non si può trattener). Dirò, signore,
755la povera Lindora
 col povero marito
 non ha casa né letto;
 li vorrei ricovrar nel vostro tetto.
 Fabrizio
 E chi è la padrona?
 Corallina
                                      Non ardisco.
 Fabrizio
760Non mi fate arrabbiar.
 Corallina
                                            Vi contentate?
 Fabrizio
 Non vi ho detto di sì? (Con isdegno amoroso)
 Corallina
                                           Non vi scaldate.
 Fabrizio
 Vengano innanzi sera;
 date loro l’alloggio e da mangiare.
 Corallina
 Signore, vi ringrazio.
 Fabrizio
765Di questi complimenti io ne son sazio. (Con caldo)
 Corallina, vedete
 di maritar la mia nipote e poi...
 Corallina
 Cosa vuol dir?
 Fabrizio
                             Voglio dar stato a voi.
 Corallina
 A me?
 Fabrizio
                Sì, a voi, carina;
770alla mia Corallina
 vuo’ trovar per marito un soggettone.
 Corallina
 Ah lasciare non voglio il mio padrone.
 Fabrizio
 (Benedetta!) Davver?
 Corallina
                                           Sì, padron mio.
 Fabrizio
 Ah morirei se ti lasciassi anch’io.
 Corallina
775Dunque, che cosa dite
 di volermi accasar?
 Fabrizio
                                      Ah voi dovreste
 capir la mia intenzione.
 Corallina
                                              Veramente
 io non ho una gran mente;
 capir non so chi non si sa spiegare.
 Fabrizio
780Vorrei farmi capir senza parlare.
 
    Per esempio, s’io dicessi:
 «Corallina, io ti vuo’ bene»,
 che diresti? Quel risetto
 par che dica: «Ne ho piacer».
 
785   Se dicessi, per esempio:
 «Per te, cara, vivo in pene»,
 che faresti? Quell’occhietto
 mi risponde: «Oh che goder!»
 
    E per esempio, se la manina
790da Corallina volessi aver?
 Corpo di Bacco! Non mi rispondi?
 Oh cospettone! Tu ti confondi?
 Se mi disprezzi... Se vedo questa...
 Meni la testa? Cosa ti par?
 
795   Sì, mia caretta, sì, graziosetta,
 tu mi vuoi bene; voglio sperar. (Parte)
 
 SCENA V
 
 RIDOLFO e CORALLINA
 
 Ridolfo
 Brava, brava davver la mia ragazza!
 Or sì che son contento! (Con ironia)
 Corallina
 Caro Ridolfo mio, che complimento...
 Ridolfo
800Non voglio saper altro,
 non voglio più mirarti.
 Corallina
 Ma perché, cosa ho fatto?
 Ridolfo
 Credi tu ch’io sia un matto?
 Ho sentito e veduto quanto basta.
 Corallina
805E che sentisti mai, cosa vedesti?
 Ridolfo
 Col caro tuo padrone
 va’ pure a civettare...
 In verità di me ti puoi scordare.
 Corallina
 Caro Ridolfo mio,
810ti giuro che te sol io voglio amare.
 Faccia il vecchio che vuole,
 gridi, schiammazzi,
 pianga, s’affanni il povero babbione,
 ch’io gli risponderò questa canzone.
 
815   La pecorella al prato
 con l’agnellino andrà.
 Il lupo è innamorato
 ma il lupo non l’avrà.
 
    La rondinella in traccia
820del rondolin sen va.
 Sparvier le fa la caccia
 ma lo sparvier non l’ha. (Parte)
 
 SCENA VI
 
 RIDOLFO solo
 
 Ridolfo
 Oh questa è bella inver! Costei m’adora
 ed io davver cerco la sua malora.
825Ah Ridolfo, Ridolfo pensa bene...
 E cosa ho da pensar?... Ai vizi tuoi.
 Eh che c’è tempo!... C’è
 tempo?... No, non è vero.
 Al vecchio? Oh questo sì mi fa tremare,
830che se un giorno egli sa che Corallina
 l’inganna in tal maniera
 ed io ne sia cagione,
 povere spalle mie... Ecco il bastone.
 Il bastone?... Che cosa importa questo?
835Ma davvero, davvero io non vorrei
 che peggio un dì s’armasse a’ danni miei.
 
    Da una parte il cor mi dice:
 «Non aver nessun spavento»;
 ma dall’altra a dir mi sento:
840«Pensa ben quel ch’hai da far».
 
    Io vi penso; ma il cervello,
 che confuso il poverello
 mai risolvere non sa,
 cosa dunque far dovrà?
 
845   Eh! Ch’ora io non voglio
 pensare, impazzire,
 mi vuo’ divertire
 per fin che si può;
 
    e quando son vecchio
850allor penserò. (Parte)
 
 SCENA VII
 
 Camera in casa di Fabrizio.
 
 ROSALBA, poi FULGENZIO
 
 Rosalba
 Quasi direi che il vecchio
 fosse da questa femmina stregato.
 Ha veduto egli stesso
 l’amante in casa della sua signora
855e che l’inganni non lo crede ancora.
 Fulgenzio
 Eccomi a’ vostri cenni.
 Rosalba
 Come? Chi ve l’ha detto
 che veniate a quest’ora?
 Fulgenzio
 Me l’ha detto Moschino.
 Rosalba
                                              E quando?
 Fulgenzio
                                                                    Or ora.
 Rosalba
860Io non gliel’ho ordinato.
 Fulgenzio
                                              E pur mi fece
 l’imbasciata Moschino in vostro nome.
 Rosalba
 Ah temo un qualche inganno.
 Fulgenzio
 Ma stamane voi stessa
 ricevermi da voi deste parola.
 Rosalba
865Lo dissi, è ver, ma tuttavia son sola.
 Fulgenzio
 Deggio dunque partir?
 Rosalba
                                             Non so che dire.
 Al zio Fabrizio
 perché mai non parlate da voi stesso?
 Fulgenzio
 Io vado, o cara, a favellargli adesso.
 Rosalba
870Ecco qui Corallina.
 Fulgenzio
                                     Che temete?
 Rosalba
 Questa donna chi sia voi non sapete.
 Fulgenzio
 Cosa dobbiamo far?
 Rosalba
                                        Restate pure,
 se non avrà giudizio,
 nascerà, lo protesto, un precipizio.
 
 SCENA VIII
 
 CORALLINA e detti
 
 Corallina
875Buon pro faccia, signore.
 Rosalba
 Che pretende, signora mia garbata?
 Fulgenzio
 Perché venire, se non sei chiamata?
 Corallina
 Piano con questo «sei». Con sua licenza,
 ella non ha con me tal confidenza.
880Son qui per vostro bene
 e voi mi maltrattate?
 Rosalba
                                         E in qual maniera
 che mi fate del ben poss’io sperare?
 Corallina
 Vengovi ad avvisare
 che il vostro signor zio sposar vi vuole
885con certo sier Agabito del Sole.
 Fulgenzio
 Come?
 Corallina
                 In questo momento
 si stende l’istromento.
 Rosalba
                                           Oh me meschina!
 Corallina
 Se voi di Corallina
 vi degnaste fidarvi,
890trovereste la via di liberarvi.
 Rosalba
 In che modo?
 Corallina
                            Credete,
 nemica non vi sono.
 Rosalba
                                       Se mi amate,
 facciamone la prova.
 Fulgenzio
 Deggio partir?
 Corallina
                              Restate.
895Basta che s’egli vien vi nascondiate.
 L’ho sentito raschiare;
 ch’egli qui venga a taroccar m’aspetto.
 Andatevi a celar nel gabinetto.
 Fulgenzio
 Ci vogliamo fidar?
 Rosalba
                                     Sì, vuo’ fidarmi.
 Fulgenzio
900Mi raccomando a voi; vado a celarmi.
 
    Vado? Resto? Sono incerto
 tra il timore ed il sospetto,
 se mi celo in gabinetto
 ho timor d’andar in trappola
905come il topo suol cascar.
 
    Eh coraggio! Chi non risica
 non è mai buon giocator.
 La prudenza e un caldo amor
 non si possono accordar.
 
 SCENA IX
 
 ROSALBA, CORALLINA e poi FABRIZIO
 
 Rosalba
910Eppur mi hanno supposto
 che mi siate nemica.
 Fabrizio
 Oh signora nipote,
 vi ho da dare una nuova assai gustosa.
 Rosalba
 E che nuova, o signor?
 Fabrizio
                                            V’ho fatta sposa.
 Rosalba
915Con chi?
 Fabrizio
                    Con ser Agapito del Sole.
 Rosalba
 Povera me! Sentite...
 Corallina
 Io vi trarrò d’impaccio. (A Rosalba)
 Signor, con quel vecchiaccio,
 la giovane fanciulla
920v’avrà dell’avversione.
 Fabrizio
 Come! Voi pur, fraschetta... (A Corallina forte)
 Corallina
 Che usanza maledetta!
 Sentite la ragione e poi strillate.
 Fabrizio
 Animo, via, parlate.
925Il perché, la ragion ditemi tosto.
 Corallina
 Perché l’amante ha in camera nascosto.
 Rosalba
 Ah me l’ha fatta!
 Fabrizio
                                  Indegna!
 Ditemi, chi è costui?
 Corallina
                                         Fulgenzio è lì. (Accennando la porta)
 Fabrizio
 Fuori di quella stanza.
 
 SCENA X
 
 FULGENZIO e detti
 
 Fulgenzio
                                           Aiuto, aiuto.
 Fabrizio
930Fuori di questa casa
 o ch’io t’accoppo qui, poco di buono.
 Fulgenzio
 Mi lasci star che un galantuomo io sono.
 Parto ma tu che corbellato m’hai,
 iniqua donna, me la pagherai. (Parte)
 
 SCENA XI
 
 FABRIZIO, ROSALBA e CORALLINA
 
 Fabrizio
935Can che abbaia alla luna. Corallina,
 non temer di nessuno.
 Rosalba
                                            In questa guisa,
 sol per tradir la carità si affetta? (A Corallina)
 Corallina
 Dice il proverbio: «Chi la fa l’aspetta».
 Ma io col mio padrone
940ho saputo provar la mia innocenza
 ed ella, se è scoperta, avrà pazienza.
 
    Siete accorta, siete astuta
 ma l’avete a far con me. (A Rosalba)
 
    Il padrone mi vuol bene (Guardando Fabrizio, a Rosalba)
945e soffrire vi conviene;
 sì signora, così è.
 
    Il padrone, poveretto,
 che mi porta tant’affetto, (Come sopra)
 un sposino a me darà.
 
950   E la cara sua nipote,
 senza sposo e senza dote,
 il bocchin si spazzerà. (A Rosalba)
 
    (Oh che rabbia! Oh che dispetto! (Guardando Rosalba)
 Oh che gusto che mi dà!) (Parte)
 
 SCENA XII
 
 FABRIZIO e ROSALBA
 
 Fabrizio
955Così è, signora sciocca,
 spazzatevi la bocca. Un matrimonio
 ho trovato per voi, ch’è buono e bello,
 ma or per castigarvi
 non vi voglio più dar nemmeno quello. (Parte)
 
 SCENA XIII
 
 ROSALBA sola
 
 Rosalba
960Questo non è castigo
 ma una grazia, un favor ch’egli m’ha fatto;
 sia l’amor che consigli o sia l’orgoglio,
 gli affetti miei sacrificar non voglio.
 Ma quella donna ardita,
965ch’in suo poter confida,
 s’ora piango per lei, di me non rida. (Parte)
 
 SCENA XIV
 
 Altra camera in casa di Fabrizio, con sedie e tavolino da scrivere.
 
 CORALLINA, MOSCHINO e BERTO
 
 Corallina
 Tutto è pronto, Moschino,
 quel che mi domandasti;
 ho preparato il tutto
970e vi aggiunsi di più mezzo presciutto.
 Moschino
 Berto, mio camerata,
 sa quella roba dove va portata.
 Benedette le donne di governo!
 Dirò bene di lor sempre in eterno.
 
 SCENA XV
 
 RIDOLFO, LINDORA con NOTARO ed i suddetti; poi FABRIZIO
 
 Lindora
975Venga, signor notaro, favorisca.
 Notaro
 Salve domina mea.
 Corallina
                                             La riverisco.
 Si accomodi, signor. (Non lo capisco). (A Lindora)
 Lindora
 Parla sempre latino. (A Corallina)
 Via spicciamoci presto,
980prima che il vecchio arrivi.
 Corallina
 Moschino e il suo compagno
 ci potranno servir di testimonio.
 Moschino
 Di che?
 Corallina
                  Del matrimonio
 che vuo’ far con Ridolfo.
 Lindora
                                              Ehi non parlate. (A Moschino e Berto)
 Moschino
985Pericolo non c’è. (A Lindora)
 Corallina
                                  Non dubitate. (A Lindora)
 Scriva, signor notaro.
 Notaro
 Statim, cito, immediate.
 Corallina
 Che ha detto? (A Lindora e Ridolfo)
 Lindora
                              In verità non gli ho abbadato.
 Ridolfo
 I termini saran del notariato.
 Notaro
990Sponsus ac sponsa quomodo vocatur?
 Corallina
 Se parlate latin, lasciamo andare.
 Notaro
 Ignorantacci! Parlerò in volgare.
 
    Senza il nome ed il cognome,
 non si fanno i matrimoni
995e vi vonno i testimoni
 e la dote s’ha da dir.
 
 Corallina
 
    Io mi chiamo Corallina.
 Il casato è Ricottina.
 
 Ridolfo
 
 Io Ridolfo son chiamato.
1000Degli Astuti è il mio casato.
 
 Notaro
 
 Quanam dos?
 
 Corallina
 
                                    Cosa dite?
 
 Notaro
 
 Res dotalis?
 
 Ridolfo
 
                                 Lo capite?
 
 Lindora
 
 Non capisco in verità.
 
 Notaro
 
 Che ignoranza che si dà!
 
1005   Qual sarà la vostra dote?
 
 Corallina
 
 Ho capito, scudi mille.
 
 Ridolfo
 
 (Così poco?)
 
 Lindora
 
                          (Che ho da far?)
 
 Ridolfo
 
 I seicento non sperar. (A Lindora)
 
 Lindora
 
    Mille scudi solamente
1010è una cosa inconcludente;
 il marito non può star. (A Corallina)
 
 Corallina
 
 Altri mille puon bastar? (A Lindora)
 
 Lindora
 
    No, tremila almeno, almeno.
 
 Corallina
 
 Sì, lo voglio contentar.
 
1015   Scriva pur tremila scudi. (Al notaro)
 Sei contento?
 
 Lindora
 
                            Che ti par?
 
 Ridolfo
 
    Son contentissimo,
 consolatissimo,
 presto prestissimo
1020mi vuo’ spicciar.
 
 Lindora
 
    (E sai benissimo
 quel ch’hai da far).
 
 Notaro
 
    Testes accedant.
 
 Corallina
 
 Che cosa dice?
 
 Notaro
 
1025Ubi sunt testes?
 
 Corallina, Lindora, Ridolfo a tre
 
    Testa, testa che vuol dire?
 E chi mai vi può capire?
 La mia testa eccola qui.
 
 Notaro
 
 Oh che gran bestialità!
 
1030   Testimoni, testimoni. (Gridando)
 
 Corallina, Lindora, Ridolfo a tre
 
 Testimoni, signorsì.
 Testimoni, eccoli lì.
 
 Moschino
 
    Io Moschino de’ Tafani,
 questi è Berto dei Baggiani.
 
 Notaro
 
1035   Testes rogati.
 
 Corallina, Lindora, Ridolfo a tre
 
 Con questa testa
 che diavol ha?
 
 Fabrizio
 
    In questa camera
 cosa si fa?
 
 Lindora, Ridolfo a due
 
1040   Diavolo, diavolo,
 cosa sarà?
 
 Corallina
 
    (Vuo’ porre in opera
 l’abilità).
 
    Siete a tempo capitato,
1045il notaro ha stipulato
 per Rosalba l’istromento. (Piano a Fabrizio, che non senta il notaro)
 
 Fabrizio
 
 E con chi?
 
 Corallina
 
                      Con ser Agabito.
 
 Fabrizio
 
 È contenta?
 
 Corallina
 
                         Contentissima.
 Io l’ho fatta contentar.
 
 Fabrizio
 
1050   Ancor io vorrei vedere.
 
 Corallina
 
 Vi potete soddisfar.
 
 Lindora, Ridolfo, Moschino a tre
 
 (Io mi sento il cor tremar). (Fabrizio si accosta al notaro e Corallina lo seguita)
 
 Fabrizio
 
    Mio signore. (Saluta il notaro)
 
 Notaro
 
                              Quis est hic?
 
 Fabrizio
 
 Cosa dice? (A Corallina)
 
 Corallina
 
                        Vi saluta. (A Fabrizio)
 
 Fabrizio
 
1055Servo suo, la riverisco. (Torna a salutare)
 
 Notaro
 
 Quid cupis?
 
 Fabrizio
 
                                 Non vuo’ copia,
 vuo’ veder l’originale.
 
 Corallina
 
 Il notaro è un animale,
 non intende; eccola qua. (Leva la carta al notaro)
 
1060   Via, leggete. (Mostra la carta a Fabrizio ma la tiene in mano)
 
 Fabrizio
 
                              I miei occhiali? (Cerca in tasca)
 
 Corallina
 
 Quanto tempo vi vorrà.
 
    Aspettate, padron mio,
 che da me si leggerà.
 
 Lindora, Ridolfo, Moschino a tre
 
 Or burlato resterà.
 
 Corallina
 
1065   Promette di sposare
 Agabito del Sole (Finge di leggere e cambia lo scritto a suo modo)
 Rosalba delle Viole
 e il zio per la nipote
 promette dar di dote
1070tremila scudi...
 
 Fabrizio
 
                               È troppo.
 
 Corallina
 
    Quest’è bella in verità.
 Non ebb’io la libertà?
 
 Fabrizio
 
 Quel che dite si farà.
 
 Corallina
 
    Sottoscrivetelo.
 
 Fabrizio
 
1075Eccomi qua.
 
 Corallina
 
    Il buon vecchio gabbato sarà.
 
 Ridolfo, Lindora, Moschino a tre
 
 Più del demonio la donna ne sa.
 
 Corallina
 
    V’è il notaro da pagar. (A Fabrizio)
 
 Fabrizio
 
 Io lo voglio soddisfar. (Gli vuol dare il denaro)
 
 Notaro
 
1080Nolo.
 
 Fabrizio
 
                     Prenda.
 
 Notaro
 
                                      Nolo, nolo.
 
 Fabrizio
 
 Che volete noleggiar?
 
 Notaro
 
    Gratias ago. (Prende il denaro)
 
 Fabrizio
 
                                     Servitore.
 
 Notaro
 
 Se bisognano contratti
 per padroni, cani e gatti,
1085che mi mandino a chiamar. (Parte)
 
 Fabrizio
 
    Corallina, mi capite,
 presto presto ha da tornar.
 
 Ridolfo, Corallina, Lindora, Moschino a quattro
 
    Quanti sposi! Quante spose!
 Che allegria che s’ha da far!
1090Quanti spassi e quai contenti
 fra di noi s’ha da provar!
 
 Corallina
 
    Viva il padrone! S’ha da cantar.
 
 Lindora
 
 Viva il padrone! S’ha da ballar.
 
 Ridolfo
 
 Viva il padrone! S’ha da suonar.
 
 Moschino
 
1095Viva il padrone! S’ha da mangiar. (Replicano tutti insieme)
 
 Fabrizio
 
    Quel che volete tutto vuo’ far.
 S’ha da mangiare, s’ha da suonar.
 
 tutti
 
 S’ha da cantare, s’ha da ballar. (Sforzano anche Fabrizio a ballare e saltare)
 
 Fine dell’atto secondo